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Olio di canapa con CBD: un aiuto per gli anziani

Le proprietà terapeutiche della canapa possono migliorare la qualità di vita degli anziani? Stando agli studi più recenti su CBD e anziani sono molteplici le patologie per cui l’olio di CBD potrebbe dimostrarsi utile: Alzheimer, dolori articolari e dolore cronico, depressione… Continua a leggere per saperne di più!

Invecchiare fa parte del corso naturale della vita ed è dunque un argomento che ci riguarda tutti da vicino. Non solo perché potremmo avere la fortuna e l’onere di assistere le nostre persone care – nonni, zii e genitori – in età avanzata, ma perché tutti noi tendiamo verso lo stesso inesorabile destino. Saper affrontare questa fase della vita è importante per poter aiutare i nostri familiari più fragili che ripongono la loro cura e la loro salute nelle nostre mani, ma anche per prepararci ai cambiamenti irreversibili che subirà il nostro corpo. Bisogna inoltre considerare che in molti paesi occidentali dove la natalità è in drastico calo, tra cui spiccano i primati di Giappone e Italia, l’innalzamento dell’età media ha risvegliato una maggiore attenzione per i temi inerenti alla vecchiaia, anche da parte della ricerca medica e scientifica.

Purtroppo l’avanzamento della vecchiaia si accompagna alla comparsa di alcune malattie e patologie collegate al naturale declino delle nostre funzioni biologiche e cognitive. Di conseguenza, spesso gli anziani si ritrovano a dover ingerire una grande quantità di compresse e flaconi, tanto da non riuscire a tenerne il conto. Alcuni di questi farmaci sono chiaramente insostituibili, ma altri creano degli effetti collaterali anche gravi inutilmente in quanto, secondo i risultati di studi recenti, esistono dei rimedi naturali che potrebbero svolgere la loro stessa funzione. Stiamo parlando soprattutto dei farmaci che non assicurano una vera guarigione, ma che servono per lo più a contrastare i sintomi, come per esempio gli oppiacei. In questi casi, l’uso terapeutico del cannabidiolo (CBD), una delle componenti naturali della pianta di canapa o cannabis, è un’alternativa che tutte le persone anziane dovrebbero conoscere. E laddove non la conoscessero, dovrebbe essere nostro compito, quello di chi vuole loro del bene, informarle.

In questo articolo chiariremo perché il CBD può essere considerato un rimedio naturale sicuro ed efficace e quali sono i disturbi associati alla terza età per cui è particolarmente consigliato, infine scopriremo qual è il dosaggio indicato per i senior che desiderano usare l’olio per aspirare a una migliore qualità di vita.

L’uso terapeutico del CBD cresce nella popolazione anziana

Molto spesso sono gli stessi anziani ad accorgersi dei fastidiosi effetti secondari generati dai farmaci che vengono loro prescritti per contrastare i malanni accumulati. Questa consapevolezza sta portando molti di loro a ripiegare su delle soluzioni alternative prive di effetti collaterali seri. Lo dimostra il fatto che il 20% degli over 50 utilizzano la cannabis, con un forte incremento degli over 70, specie nella formula dell’olio di CBD. Solo in caso di sovradosaggio il CBD può causare degli effetti secondari blandi come alterazione dell’appetito, nausea e senso di affaticamento, i quali però cessano con l'interruzione dell'assunzione.

Il CBD è uno dei più di cento cannabinoidi presenti nella pianta della canapa che, a differenza del THC , non altera la psiche e dunque non agisce come una droga, rendendone legali il consumo e la commercializzazione nel nostro Paese. Questo composto naturale racchiude molteplici proprietà terapeutiche che vengono sprigionate nel nostro organismo grazie alla sua interazione con il nostro sistema endocannabinoide, costituito da una rete di recettori disseminati in diverse aree del corpo umano. Attraverso lo stimolo di questi recettori si avvertono una serie di effetti benefici che possono rendere la vecchiaia un periodo decisamente meno ostile e più sereno.

I benefici dell’olio CBD per la terza età

Non c’è un modo per arrestare il decadimento delle funzioni fisiche e mentali che l’invecchiamento trascina con sé. Il progresso scientifico ci ha tuttavia permesso di scoprire che esistono dei rimedi sia per rallentare questo processo naturale, sia per prevenire e combattere le patologie che a torto consideriamo delle conseguenze inevitabili dell’età senile e che non devono per forza compromettere quest’ultimo passaggio in cui, come scrisse Cicerone, “la vita giunge a compimento”. È vero che il corpo si debilita, i neuroni smettono di rigenerarsi, eppure esistono dei prodotti naturali, come l’olio di CBD, che possono irrobustire le difese degli anziani e mantenerli in salute più a lungo, consentendo loro di continuare a elargire le loro preziose conoscenze ed esperienze con il mondo.

Olio di CBD, un alleato contro il dolore

Le persone anziane sono più fragili e proprio per questo più cagionevoli ed esposte a diversi tipi di dolori e dolorini di cui non fanno certo mistero. Tra i dolori che lamentano con più frequenza ci sono i dolori articolari, derivanti per esempio dall’artrite reumatoide o dall'osteoporosi e altri disturbi dovuti a infiammazioni che, se non trattati tempestivamente, diventano cronici prolungandosi per mesi o anni.

Le proprietà analgesiche e antinfiammatorie dell’olio di canapa possono fornire una soluzione efficace ai loro problemi e aiutarli ad affrontare queste malattie che possono rivelarsi alquanto invalidanti. Il cannabidiolo è considerato, infatti, un potente antidolorifico e una volta assunto dal nostro organismo attiva dei recettori che in risposta vanno a ridurre il dolore percepito. Oltre a calmare il sintomo, tuttavia, grazie al suo effetto sfiammante agisce anche sulla radice del problema, ovvero sull’infiammazione in corso da cui scaturisce il sentimento di dolore.

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Ossa più sane e robuste

Il cannabidiolo non serve solo a combattere le malattie alle ossa, ma può essere usato anche in via preventiva per evitare la loro formazione. Con l’avanzare dell’età le ossa si assottigliano, tanto che possono bastare dei movimenti un po’ meno prudenti del solito per incorrere in spiacevoli fratture. Negli anziani le fratture all’anca o le fratture del femore diventano molto comuni. Inoltre, le ossa indebolite sono più esposte allo sviluppo di patologie come l'osteoporosi. Da alcuni studi è emerso però che il cannabidiolo può migliorare la salute delle ossa e favorire la loro rigenerazione. I recettori del sistema endocannabinoide si estendono, infatti, anche al tessuto osseo dello scheletro e quando vengono stimolati dal CBD contribuiscono al rimodellamento delle ossa, rendendole più forti e robuste.

Una migliore qualità del sonno

Un’altra difficoltà che insorge con la vecchiaia è quella di prendere sonno o di mantenere un sonno adeguato. Non è un caso se con l'aumentare dell’età, diminuiscono le ore che si dormono per notte. Se le persone anziane sono così mattiniere non dipende infatti dalla loro volontà, ma dai livelli minori di melatonina che vengono secretati naturalmente dal loro organismo. La melatonina è l’ormone che regola il nostro ritmo circadiano, ovvero l’alternarsi delle fasi di sonno e di veglia, e che favorisce l’addormentamento.

La carenza di questa sostanza, comune negli anziani, fa sopraggiungere delle problematiche come l’insonnia. Anche in questo caso il CBD può rappresentare un valido aiuto interagendo con dei recettori capaci di regolare il sonno e riequilibrare il nostro ritmo circadiano. Spesso si pensa erroneamente che riuscire a dormire bene per gli anziani non sia così importante e che debbano “rassegnarsi” alla mancanza di sonno, ma si tratta di un malinteso. In realtà una buona qualità del sonno per loro acquisisce ancora più valore perché li protegge dal rischio di deteriorare la memoria e di sviluppare malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. È proprio durante la fase di sonno profondo o “non-REM” che i nostri ricordi si consolidano trasformandosi in memoria di lungo termine.

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Un calmante contro ansia e depressione

Non c’è da stupirsi se gli anziani spesso vengono colpiti da disturbi psicologici come ansia e depressione. Sentono che il proprio corpo li sta abbandonando, che non li sostiene più nello svolgere le attività che prima amavano fare e che stanno perdendo la loro autonomia. Alcuni sperimentano un triste stato di isolamento perché i familiari non abitano nelle loro vicinanze, oppure, sebbene vengano accuditi dalle loro famiglie, si sentono un peso per loro e pensano che la loro vita sia finita. È a questo punto che fanno capolino ansia e depressione, le quali spesso passano inosservate anche agli occhi dei loro cari che attribuiscono i loro malumori a dei cambiamenti della personalità dettati dalla vecchiaia.

L’olio di CBD può essere usato anche come ansiolitico e antidepressivo e aiutare le persone anziane a ritrovare la tranquillità e sentirsi nuovamente loro stesse. Le molecole di cannabidiolo, infatti, interagiscono con alcuni recettori (il CB1R , il 5-HT1A e il GPR55) che intensificano la produzione di dopamina e serotonina, conosciute anche come “ormoni della felicità”. Non esiste un limite di età per prendersi cura della propria salute mentale e, anzi, bisogna tenere presente che la depressione negli anziani può essere ancora più pericolosa in quanto, se viene trascurata, può evolvere in demenza. Questi sono alcuni sintomi che possono aiutarci a capire se siamo di fronte a un quadro depressivo per poter intervenire prontamente:

  • Disturbi dell’appetito e della digestione
  • Insonnia
  • Affaticamento
  • Problemi di attenzione e memoria
  • Ansia
  • Tendenza a isolarsi

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Un antiossidante che rallenta l’invecchiamento

Sappiamo che il tempo non può essere fermato né tantomeno possiamo farlo retrocedere. Tuttavia, tra le numerose virtù della pianta di canapa che l’avvolgono di un’aura quasi “magica”, c’è quella di riuscire a farlo scorrere più lentamente, o almeno è ciò che sembrerebbe a giudicare dalle sue proprietà antiossidanti. Il CBD contrasta il cosiddetto “stress ossidativo” ovvero il processo dell’invecchiamento che viene spinto dal danneggiamento delle membrane cellulari. Se la crema di CBD è dunque indicata per prevenire l’invecchiamento della pelle, l’olio di CBD può contribuire a mantenere un cervello giovane. Una volta ingerito, svolge un’azione protettiva sui nostri neuroni, impedendo l'ossidazione e riuscendo a rallentare la progressiva degradazione delle nostre funzioni cognitive.

Una difesa contro le malattie neurodegenerative

Esistono delle malattie neurologiche che, sebbene possano comparire anche in giovane età, colpiscono principalmente la popolazione anziana e che perciò vengono chiamate “malattie senili”. Ci sono diverse forme di demenza senile e si calcola che ogni tre secondi una persona ne sviluppi una. Nel 60-70% dei casi si tratta dell’Alzheimer, la forma più nota e comune, ma rientrano nella stessa categoria anche il morbo di Parkinson e la Sclerosi. Secondo stime recenti, nel 2020 ci sono stati oltre 55 milioni casi di demenza nel mondo, ma si prevede che questa cifra raddoppierà ogni venti anni (complice l’invecchiamento demografico), il che rende impellente la necessità di trovare se non una cura risolutiva, che ancora non esiste, almeno dei modi per tenere sotto controllo queste malattie capaci di sconvolgere la vita dei pazienti e di chi li circonda.

Nello specifico, oltre alla perdita della memoria di breve termine, l’Alzheimer provoca dei disturbi comportamentali e altera lo stato emotivo delle persone rendendole aggressive e talvolta pericolose per se stesse e per gli altri. Altri disagi causati, sono la perdita progressiva del linguaggio e il disorientamento spaziale che le porta a smarrirsi anche in luoghi conosciuti. Nello stato più avanzato della malattia, gli anziani finiscono per perdere anche la memoria di lungo termine e la capacità di occuparsi delle loro funzioni vitali, come mangiare o lavarsi, in modo autonomo.

Tutti questi sintomi sono generati da una degenerazione del tessuto cerebrale e dalla conseguente distruzione di neurotrasmettitori preposti a diverse attività cognitive che ci permettono di imparare, ricordare o parlare. Tuttavia, come abbiamo segnalato sopra, il CBD possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie in grado di aumentare la sopravvivenza neuronale grazie al suo effetto neuroprotettivo. In campo scientifico ci sono diversi studi su CBD e Alzheimer che hanno confermato questi risultati, tra cui un articolo pubblicato nel 2020 nell’European Journal of Medicinal Chemistry, e incoraggiano sempre più l’uso della cannabis per trattare le malattie neurodegenerative. Ma non solo, uno studio pubblicato nel 2021 suggerisce che il CBD potrebbe anche sopperire alla carenza di alcuni neurotrasmettitori e contribuire al recupero delle funzioni mentali compromesse dalle malattie.

Terapia a base di CBD: efficacia e dosaggio

La lista delle ragioni a favore dell’uso del CBD in ambito terapeutico diventa sempre più lunga e le ricerche cliniche suggeriscono ogni volta dei nuovi impieghi per questo strumento naturale così versatile. Tuttavia, specie quando si tratta della salute di persone vulnerabili che si fidano di noi, vogliamo andarci cauti ed essere pienamente convinti prima di prendere qualsiasi decisione.

L’olio di CBD è un prodotto derivato dalla cannabis legale ed efficace, ma a patto che la scelta ricada su fornitori certificati UE che utilizzano materie prime di qualità, come Cannamigo. Il prezzo, inoltre, deve essere proporzionale alla percentuale di CBD (il principio attivo) presente nel prodotto e può essere un indicatore della validità di ciò che stiamo acquistando.

Un altro passo che raccomandiamo caldamente è quello di consultare il medico curante per stabilire insieme la possibilità di adoperare il CBD nel paziente. Le persone anziane sono solite assumere un gran numero di medicine e bisogna accertarsi che l’azione del CBD non ostacoli il loro effetto. Il medico può inoltre consigliarvi sul dosaggio da cui cominciare.

L’olio di CBD è la formula più indicata per gli anziani che devono seguire una terapia costante e regolare in modo da contrastare le diverse problematiche che abbiamo visto sopra. Grazie alla pipetta contagocce, la somministrazione è molto semplice e può essere regolata con precisione a seconda delle necessità. L’assunzione sublinguale, inoltre, permette un’azione più veloce del principio attivo e un rapido sollievo dal dolore.

Noi suggeriamo di partire da un olio di canapa con percentuali basse di principio attivo come il nostro olio CBD 12% e da piccole dosi (1 o 2 gocce al mattino e alla sera) per poi aumentare gradualmente fino a quando non si ottiene un effetto ottimale.

Non c’è motivo per cui la vecchiaia non possa essere vissuta come una fase della vita come un’altra, con vantaggi e svantaggi. Nonostante le nuove difficoltà che emergono con l’età, il cannabidiolo può essere una risorsa per aiutare gli anziani ad avere una prospettiva più ottimistica sulla loro condizione e a continuare a godere dei piaceri della vita, per cui non si è mai troppo vecchi!

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